Chi ha ammazzato i tornei di poker online?
Sono tra i 570mila e i 750mila gli italiani che ogni mese giocano almeno un torneo di poker online. Ma il successo del gioco traspare soprattutto dai dati della spesa: dagli oltre 230 milioni giocati da settembre a dicembre 2008, si è passati a 2,2 miliardi nel 2009, e a 3,1 nel 2010. Solo nel 2011 il torneo di poker online ha accusato un po’ di stanchezza: nei primi otto mesi sono stati giocati nei tornei circa 1,8 miliardi, il 14% in meno dello stesso periodo 2010 (circa 2,1 miliardi). A maggio scorso il limite massimo del buy-in (la quota di iscrizione per accedere al torneo) è stato portato da 100 a 250 euro, ancora una volta per mettere l’offerta nazionale al passo con quella straniera.
Come funziona: nel torneo, i giocatori versano la stessa quota di iscrizione e iniziano a giocare nello stesso momento, l’obiettivo è di arrivare alla zona in the money, ovvero quella che permette di aggiudicarsi un premio. Una sessione di gioco quindi può durare anche diverse ore.
La situazione è però cambiata radicalmente dal 18 luglio 2011. Il concorrente più agguerrito, adesso, è il poker cash che permette partite più dinamiche e rapide.
Come funziona: nel poker cash il giocatore può sedersi a un tavolo anche per una singola mano, per poi passare a un altro tavolo, una sessione di gioco può durare anche pochi minuti. E’ il giocatore, inoltre, a decidere quante fiches acquistare.
Con il lancio del cash, il poker a torneo è destinato a perdere quote di mercato sempre maggiori. Il fenomeno si è manifestato in maniera evidente già ad agosto 2011: il torneo ha messo a segno una raccolta di appena 95 milioni di euro (il 57% in meno dei 221 giocati ad agosto 2010), il cash invece è volato a 900 milioni.
Per il 2012, secondo le stime, il mercato del poker online varrà complessivamente 9,2 miliardi. Il torneo però assicurerà appena 1,6 miliardi (praticamente quanto ha raccolto nella prima metà del 2011), il cash invece volerà a 7,6 miliardi.
Un bacio da Lady Poker
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