Inizia un nuovo decennio di poker: cosa ci aspetta?
Nel 2010 i maggiori esperti e operatori del poker mondiale, a quei tempi in continua e costante espansione, ipotizzavano che alla soglia del decennio successivo si sarebbe allargato ulteriormente il gap tra amatori e professionisti della disciplina, che le aree dell’Asia sarebbero diventate uno dei mercati più prolifici e che room virtuali e ambientazioni 3D avrebbero pian piano messo in secondo piano il gioco live. A dieci anni di distanza abbiamo visto che alcune previsioni si sono realizzate e altre no. Ma è arrivato il momento di farne di nuove, alla soglia di un anno e di un decennio destinato a cambiare per sempre il Texas Hold’em: vediamo come.
Inizia un nuovo decennio di poker: cosa ci aspetta?
Negli ultimi quattro anni i giocatori e i semplici appassionati hanno imparato a seguire le imprese dei propri idoli su piattaforme come Twitch, diventata in pochissimo tempo “la casa” del poker via streaming. Una tendenza che non cambierà anche nel 2020, grazie a innovatori come Jason Somerville, sempre pronto a lanciare nuove sfide ai suoi fan e nuovi modi di fruizione, e a Lex Vledhuis, uno dei primi giocatori a sbarcare sul sito e a capirne le sue potenzialità. In più la community è in continua espansione (anche grazie al successo di e-sports e videogame) e crescerà la voglia di condividere i propri contenuti. Una nuova “piazza” 2.0 in cui la distanza tra pro e amatori si ridurrà ulteriormente.
Non mancheranno neanche le novità dal punto di vista strettamente sportivo. Lo scorso anno sono arrivati sui tavoli nuove varianti come il 6+ short deck, in cui a cambiare è anche il valore di tutte le poker hands, così come già avveniva nel Razz e nello Stud. In questo 2020 e nelle prossime stagioni sono due le discipline da seguire con attenzione: Deep Water e Tempest. La prima crea molta azione al tavolo grazie agli ante che crescono di mano in mano fino ad arrivare allo showdown. La seconda aggiunge un pre-flop extra e offre ai giocatori soltanto due opzioni, all-in o fold. Entrambe utilizzano il sistema dei tre blinds (small, big e giant) e sono state ideate per aumentare ancora di più la velocità al tavolo verde. Lanciate a fine 2019 spetta a loro il “compito” di emulare il 6+ e di espandersi a livello globale.
Il futuro del poker sarà strettamente legato anche all’innovazione tecnologica. A maggior ragione dopo il lancio, datato gennaio 2019, di PokerStars VR, nuovo ambiente di realtà virtuale in grado di garantire esperienze di gioco sempre più realistiche e immersive. Una tecnologia, quella delle VR, che sembra avere potenzialità illimitate, come conferma lo stesso PokerStars Ambassador James Mackenzie. Molto probabile che anche le altre realtà presenti sul mercato scelgano di investire importanti risorse in questo campo, creando una sana competizione e una spinta al miglioramento che potrebbe far felici milioni di giocatori in tutto il mondo.
Il futuro del poker nel nuovo decennio
Nonostante alcuni Paesi abbiano imposto un giro di vite legislativo al gaming, non si fermerà neanche nel 2020 l’espansione del poker live. Basti pensare che le ultime cinque stagioni hanno ribaltato completamente il pensiero di chi credeva in un declino irreversibile del Texas Hold’Em. I numeri sono lì a dimostrarlo con gli iscritti al Main Event delle WSOP, l’appuntamento più importante al mondo, passati dai 6.420 del 2015 agli 8.569 del 2019, poche centinaia in meno del record di 8.773 stabilito nel 2006, in anni di vero e proprio boom del poker sportivo. E secondo un esperto delle dinamiche pokeristiche come Mo Nuwwarah il numero è destinato a crescere a partire da quest’anno.
Rimanendo nel terreno del poker live occhio anche ai talenti provenienti dal field asiatico. A maggio dello scorso anno Wei Huang è diventato il secondo player cinese a piazzarsi sul secondo gradino del podio di un Main Event EPT a Montecarlo, a soli 12 mesi di distanza dalla vittoria sfiorata a Barcellona da Haoxiang Wang. A ottobre 2019 Yi Ye ha trionfato nell’EPT Open Main Event di Sochi. Nei prossimi anni potrebbero essere proprio loro a insidiare lo scettro dei campioni americani ed europei.
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